Nella presentazione della recente mostra delle opere di Pipein Gamba,
abbiamo ricordato che- alla fine dell'800 e inizio '900- a pochi passi dal Teatro Carlo Felice, in Genova, all'ora tempio indiscusso della musica, c'erano le orchestrine viennesi e,
soprattutto, gli organetti di barberia. della cui musica orecchiabile godevano, senza nasconderlo. non solo il "popolino" ma anche le classi agiate. Pensavo a questo fatto nell'organizzare
l'allestimento della prossima mostra di Marino Di Fazio nella Galleria d'Arte Il Crocicchio di Campomorone. La sua pittura semplice e semplificata nelle forme e nella tecnica, ingenua e,
per certi versi infantile,ma carica di valori affettivi che ognuno di noi conserva, più o meno coscientemente,in fondo al proprio cuore e in qualche angolo recondito della propria mente,
coinvolge emotivamente e piace a fanciulli e adulti, alla gente comune e agli eruditi, agli umili e agli smaliziati, perché come gli organetti di barberia rallegravano e lenivano
l'animo con le loro note rassicuranti, così sono rassicuranti le favole di Di Fazio, che sono le stesse che i nonni e i genitori raccontano da sempre ai propri nipoti e ai propri figli.
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